orge
La Dominante, Dominata. Quintetto.
di single80fe
21.11.2018 |
8.538 |
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"Il dominante dominato e il quartetto di maiali..."
Il primo gioco era finito. Nudi, in quattro, ancora grondanti di umori.Il dominante dominato e il quartetto di maiali.
Ho sempre trovato la cucina un ottimo intervallo, insieme ad altre attività ricreative di vario tipo. Le conversazioni si alternano all sfrigolio del guanciale. Una carbonara perfetta, cucina da me, a casa loro. L’uovo semi-crudo, denso, con cui le donne giocano, arrotolando bucatini perfettamente impiattati su forchette pervertite. Le loro lingue ad accogliere gocce di carbonara, guardandoci negli occhi, sfidandoci costantemente.
- Ora è il turno della dominante, dominata. - Sono le mie parole.
Mi guarda, nuda, eccitata, finito il pasto rilassante: - Ah si? E che cosa mi vuoi fare, dominante?
Dalla mia valigia da viaggio estratto l’american tape e la bacchetta magica. Avete presente il magic wand? Il vibratore da clitoride, potente, preciso, adatto a controllare e forzare orgasmi.
Le donne mi guardano, quasi si trattengono dal leccarsi il confine delle labbra, il marito sorride: - Certo che sei proprio un gran porco, piaci a mia moglia. Forza, prosegui nel tuo gioco.
Dispongo due sedie, una di fianco all’altra: - Sedetevi, forza, sedetevi. Lo faccio più per voi che per me.
Ridono, e si accomodano. Nude.
Lego le quattro caviglie alle gambe delle sedie, in modo da lasciare le cosce aperte. Le lego con l’american tape, rozzo, resistente. Le lego saldamente. Poi i polsi. I due polsi interni, legati in modo da lasciare la possibilità alle mani delle due donne di toccarsi, con le dita, con i polpastrelli. Quei contatti dolce, quasi da ragazzini. Si guardano l’una con l’altra, piene di voglie, mentre stringo i loro polsi lontani.
- Iniziamo dalla moglie, visto che tu - e mi rivolgo all’ultima arrivata - sei stata così perfida.
Le lego la bacchetta magica alla pancia, mi tengo il comando in mano. Faccio attenzione che legandole il giocattolo con il nastro adesivo, la testa vibrante aderisca per bene alla clitoride. E’ ancora bagnata da prima, e si sta eccitando, lo sento dal suo odore.
Inizio a far vibrare il giocattolo, e i suoi gemiti riempiono la stanza. Vedo il cazzo del marito che si gonfia, cresce, guardando la moglie eccitarsi legata alla sedia.
- Oddio - geme lei, mentre accelero la velocità del Magic - questo coso mi fa morire
Il marito non si fa aspettare, mentre l’amica stringe la mano della moglie, le avvicina il cazzo duro alla bocca: - Fai vedere a mia moglie come mi succhi il cazzo.
Lei non se lo lascia ripetere: la coda dell’occhio sulla moglie, la punta della lingua scivola sul glande dell’uomo, del marito, sempre più ingrossato, arrossato.
Anche il mio cazzo si gonfia, e mi metto in piedi davanti alla moglie, che inizia a contorcersi all’accelerare del telecomando, delle vibrazioni: - Guarda - ansima - che bel cazzo - geme - che mi cresce, oddio, cazzo, davanti alla bocca.
- Ti piace il gioco, eh? Vuoi far vedere a tuo marito quanto sei brava a succhiarmi il cazzo? Guardalo succhiato dalla tua amica.
L’amica è legata, a figa aperta, la vedo fradicia. Sta succhiando la cappella, guardandoci, a turno. Succhia profondamente la cappella gonfia, e poi si fa scivolare il cazzo duro fino alla gola, lo riempie di saliva: nessun conato, è stupenda da vedere.
- Sai una cosa, marito caro? Mi sa che provo prima quella bocca di quella di tua moglie. - E dopo averlo detto, accelero ancora il magic. Le grida della moglie riempiono la stanza, nonostante la forza del nastro adesivo quasi si libera, si dimena si contorce: - Stronzo, dammi il tuo cazzo, dammelo ora - grida quasi.
E invece vado a mettere il mio uccello duro vicino alla bocca impegnata dell’amica, che inizia ad alternare i due uccelli duri.
Ha labbra di velluto, me le godo sul glande enorme ora, brillante di saliva, e spingo il bacino per affondarglierlo fino ad una gola che mi accoglie, come fosse una seconda bocca. Sento la gola pomparmi la cappella mentre le labbra stanno alla base di un’asta gonfia come rare volte è stata.
E l’idea, mentre la moglie sta vibrando letteralmente e io accelero ancora il movimento del giocattolo, della testa sulla clitoride gonfia che sovrasta una figa succosa e che inizia a schizzare sulla sedia: mettere due cazzi in bocca all’amica.
- Guarda, cara moglie legata, guardaci mentre fottiamo in due la bocca della tua migliore amica.
- STRONZI - grida - STRONZI - e noi iniziamo a scopare la bocca di quella bocca magnifica con due cazzi duri, allargandole le labbra e invadolendole la bocca.
Mentre gliela fottiamo, cazzo contro cazzo, accelero ancora e ancora.
La moglie inizia a gridare, forte, fortissimo, si contorce e inizia a godere senza nessun limite. Urla, grida, ci insulta, gode, schizza forte e io raccolgo i suoi umori tra le dita e glieli metto in bocca, mentre l’amica ha ricomiciato, quasi esausta a succhiarci uno per volta.
Lei continua a godere legata, e deciso di soddisfarla, almeno in parte. Le pianto il cazzo duro in bocca, a silenziare gli orgasmi, ma mi lecca e succhia frenetica, gridando e godendo ancora. Rallento il gioco, fino a fermarlo, altrimenti quel pompino famelico mi avrebbe fatto schizzare.
- Guarda quanti umori hai lasciato sulla sedia, troia. - Le dico sorridendo, con ancora la cappella nella sua bocca.
- Stronzo - dice, leccandomi avida. - Mi hai fatto schizzare con quell’arnese. Ma voglio - e continua a leccare e succhiare - un cazzo di carne.
E lo avrà. Ero d’accordo con il marito. Un amico suona alla porta. Lo accogliamo. Un ragazzo creolo, dalla pelle ambrata. 25 anni per 25 centimetri. Quando lo accogliamo in casa, con i cazzi ancora duri, alle due donne legate brillano gli occhi.
L’amica: - Dio che sorpresa - dice mentre il ragazzo rivela il cazzo enorme, ancora moscio. Non gli facciamo dire nulla. Lui mette il cazzo in bocca all’amica, che inizia a succhiare, leccare, farlo indurire, e lui risponde a modo. Appena l’erezione diventa completa inizia a fotterle la bocca, forte, intenso, deciso.
Nel mentre io sono andato dietro alla moglie, che continua a lamentarsi per la voglia di essere riempita.
Sono dietro di lei, prendo gli umori tra le mani, e le inumidisco ancora di più un buco del culo che quasi risucchia le mie dita: - Hai voglia del cazzo nel culo, vero?
Non finisco la frase, le alzo il bacino, legata alla sedia, e mentre riaccendo il Magic Wand e lei geme glielo spingo nel culo, umido dei suoi umori.
Mi infilo sotto allo schienale della sedia, lei immobilizzata con il cazzo nel culo e il magic a farla schizzare, ancora e ancora. Inizia una infinita serie di orgasmi, gridando e risucchiandomi il cazzo nel culo stretto, devo fare appello a tutte le mie energie per non godere. Vedo che il marito sta facendo altrettanto con la sua amica, glielo ha infilato nel culo mentre lei adora con la bocca il cazzo ambrato e superdotato. Una scena da veri maiali.
Mi sfilo, e guardo la moglie: - Stai godendo, eh? - Il marito, ansimando mentre scopa l’amica: - Guarda che puoi chiamarla troia, le piace.
- Sleghiamo l’amica allora. E lasciamola lì, legata a godere.
L’amica ride, di gusto, mentre la slego, continuando a succhiare il ragazzo che si sta godendo scena e bocca.
La faccio sedere sulla moglie, facendo attenzione che la testa del magic stia tra le clitoride ormai gonfia da scoppia e il suo buco del culo.
La scena è questa: la moglie seduta e legata, che continua a gemere con il magic a media velocità, amica seduta sopra di lei, gambe spalancate, aspettando il cazzo del ragazzo. Due fighe aperte davanti a lui, e il buco del culo dell’amica appoggiato al magic. Gemono entrambe, mentre i 25 centimetri di cazzo iniziando a fottere prima la figa dell’amica, poi quella della moglie, alzando e abbassando il bacino.
Io e il marito ci godiamo la scena.
Le fotte forte, con quel cazzo stupendo e fradicio che entra ed esce da loro. Gemiti e orgasmi si confondono, le grida avvolgono la stanza, come gli umori e l’odore profondo di sesso.
E’ il momento, noi due uomini guardiamo le due donne fremere per godersi completamente il cazzo del mio amico. Le sleghiamo, le liberiamo, si scanetano.
La moglie si mette a pecora, a farsi fottere figa e culo dal 25enne. L’amica a 69 sotto di lei, a leccare figa e cazzo mentre la moglie alterna la bocca tra le figa dell’amica e i nostri due uccelli durissimi a vederle godere così. Il marito non resiste, inizia a masturbarsi davanti alla bocca e alla lingua della moglie, mentre l’amica continua a leccare palle cazzo asta e figa. Siamo inebriati, e lui inizia a gemere e urla di nuovo, schizzandole litri di sborra sulla faccia, non più in bocca. - Resta sporca - le dice, e inizia a fotografarla, con il cazzo che cola ancora.
Io mi faccio leccare e succhiare, ma voglio essere l’ultimo a godere.
Guido le due, ormai stremate di orgasmi: - Fatelo impazzire.
Fanno sedere il ragazzo, e loro ai lati, Mani, voci, parole, bocche, lente, veloci, accelerano, rallentano, il cazzo trema, lui geme, non ha ancora detto una parola e improvvisamente schizza, una, due, tre, quattro, cinque volte, l’amica è pronta, avvicina la bocca e si fa schizzare dentro, lasciandoci guardare quanto sia troia.
Beve, davanti ai miei occhi: - Ora godi tu, stronzo. - E appena lo dice inghiotte voracemente il mio cazzo. La moglie sta masturbando il marito, ancora barzotto, mentre l’amica ora non ha più limiti. Si masturba ferocemente, mentre mi sega e mi succhia. Prende in mano il mio cazzo, lo fa scorrere sul viso e sulla guancia, solo per dirmi: - Porco, è stata solo la prima volta che ti incontro, ma siamo solo all’inizio. Ora, da bravo maiale, sborrami in bocca.
Saranno le parole, il calore della giornata, la scena; è improvviso, sento salire un’ondata di calore e la sborra sgorga letteralmente dal mio cazzo gonfio nella sua bocca. Mi beve godendo della sua mano che tortura la clitoride e io grido senza nessun limite, mi faccio svuotare da una bocca magnifica.
Abbiamo i cazzi che colano, tre, e due fighe che grondano. Culi aperti, un profumo di umori che quasi ci fa ubriacare. Restiamo nudi, beviamo whiskey, e iniziamo a progettare la prossima avventura.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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